21 dicembre 2008 - 13 gennaio 2009
Un viaggio da Buenos Aires alla Terra del Fuoco, Ushuaia "la fin del mundo", lungo le mitiche Ruta 40 Argentina e Carretera Austral Cilena in sella ad una vecchia Honda Transalp a nolo attraverso paesaggi di immensa bellezza dove la natura è padrona assoluta e incontrastata. Spazi infiniti, fiumi impetuosi, ghiacciai immensi e montagne maestose: la PATAGONIA !
Avventura resa ancor più straordinaria grazie a questi splendidi compagni di viaggio:
Eugenio, Ivano e Franca, Daniele e Karine, Giuliano e Gertrud, Roberto con la sua "stravissuta" Yamaha Tenerè e infine Lorenzo le cui strade corrono da qualche parte lassù tra le nuvole.
Ivana purtroppo non può farmi compagnia alle prese com'è con il post-intervento al suo "alluce valgo", e questo ovviamente mi dispiace.
21 dicembre: Volo Milano-Buenos Aires via Madrid
22 dicembre: Buenos Aires
23 Dicembre: ritiro delle moto a nolo e partenza in dir. Sud verso Azul (km 300 - asfalto)
Io ed Eugenio siamo gli unici ad aver optato per la soluzione "noleggio" in loco della moto. Contrariamente agli accordi che prevedevano mezzi "recenti" ci ritroviamo con due Transalp 600cc. del 1990....ed anche piuttosto malmesse . Non avendo alternative facciamo buon viso a cattiva sorte e ce le facciamo andar bene facendo i necessari scongiuri affinché reggano fino ad Ushuaia. Nemmeno il tempo di partire e la spia dell'olio si accende inesorabilmente, obbligandomi ad un immediato stop presso un'area di servizio per il necessario rabbocco. Operazione che occorrerà effettuare spesso durante il resto del viaggio. Pazienza.
24 dicembre: Azul-Baia Blanca (km 360 - asfalto) 25 dicembre: Baia Blanca-S.Antonio Oeste (km 545 - asfalto)
Tappe di trasferimento piuttosto noiose lungo la ruta 3
26 dicembre: S.Antonio Oeste-Puerto Madryn (km 400 di cui 110 sterrato)
Penisola di Valdes - Ambiente di straordinario interesse naturalistico - Superiamo Punta Delgada e ci fermiamo a Puerto Piramides, luogo ideale per osservare la balena franca australe; purtroppo la stagione è ormai troppo in là e ci accontentiamo di fotografare i numerosi leoni marini che popolano questa zona affacciata sull'Oceano Atlantico. Lo sterrato è a tratti difficile per lo strato di ghiaia che forma dei solchi profondi, il forte vento complica ulteriormente le cose.
27 dicembre: Puerto Madryn-Camarones (km 420 di cui 280 sterrato)
Lungo la Provinciale 1 sempre su sterrato ghiaioso raggiungiamo la riserva naturale di Punta Tombo
dove nidifica una colonia di circa 500.000 pinguini; lo spettacolo è eccezionale (....nonostante la puzza) e le foto a questi simpatici animali ovviamente si sprecano
. Siamo nella Regione Patagonica del Chubut.
28 dicembre: Camarones-Corcovado (km 630 di cui 350 sterrato)
Tappa piuttosto lunga e per metà percorsa su strade sterrate. Superato il Paso de Indios
raggiungiamo la nostra meta odierna: Corcovado situata lungo l'omonimo Rio.
29 dicembre: Corcovado-Puerto Cisnes (km 330 interamente sterrati) -
Entriamo in Cile
e ci dirigiamo verso sud lungo la mitica Carrettera Austral
a ridosso della Cordigliera delle Ande. La bellezza dei paesaggi che ci scorrono a fianco e l'ospitalità della gente che incontriamo lungo la strada rendono tutto ancora più bello. Puerto Cisnes è una piccola cittadina affacciata su uno dei tanti fiordi che caratterizzano la Patagonia Cilena.
30 dicembre: Puerto Cisnes- Puerto Rio Tranquillo (km 400 di cui 300 sterrato)
Sempre in direzione Sud e lungo la Carrettera Austral
superiamo Coihaique e Villa Cerro Castillo e raggiungiamo Puerto Rio Tranquillo
, grazioso villaggio posto alla estremità occidentale del Lago General Carrera.
31 dicembre: P.to Rio Tranquillo-Bajo Caracoles (km 500 tutti sterrati)
Giornata tra le più faticose ed indimenticabili di questo viaggio. Costeggiamo lo spettacolare Lago General Carrera con i suoi colori intensissimi nel quale si specchiano montagne coperte da nevi perenni
. Dopo aver percorso circa 150 km sullo sterrato (comunque solido) con il lago alla nostra sinistra quasi sino a Chile Chito, ci rendiamo conto di aver superato il bivio che dovevamo prendere per proseguire lungo la Carrettera Austral e rientrare poi in territorio Argentino dopo aver superato il Passo Rodolfo Roballos. In pratica ci facciamo quasi 300 km più del previsto, ma anche in questo caso la maestosità del paesaggio rende tutto meno faticoso e problematico
. L'albergo che ci ospita non è il massimo così come del resto la cena, ma siamo veramente stanchi ed i festeggiamenti per il capodanno si limitano ad un brindisi e poco più. Il nostro gruppo ormai è più che affiatato; stiamo bene insieme e questo ci aiuta a superare brillantemente anche gli immancabili momenti di difficoltà.
1 gennaio 2009: Bajo Caracoles-El Chalten (km 470 interamente sterrati)
El Chalten rappresenta per me un luogo particolarmente caro; questo villaggio è il punto di partenza per le spedizioni alpinistiche che hanno come meta vette tra le più ambite e difficili al mondo: Fitz Roy
, Torre Egger e più di tutte il mitico Cerro Torre ovvero l'Urlo di Pietra
. Su queste pareti i Ragni di Lecco hanno scritto pagine memorabili. Fu proprio una loro spedizione guidata da Casimiro Ferrari che per prima ne violò la cima che fino allora e da decenni ne respingeva ogni attacco. Restano dubbi pesantissimi sulla spedizione del 1959 con protagonista il trentino Cesare Maestri. 2 gennaio - El Chalten
Sarebbe bello fermarci qualche giorno in più per godere appieno della maestosità di questo luogo. Ci accontentiamo di un piacevole trekking che in un paio d'ore ci porta alla Laguna Torre, un piccolo lago ai piedi del Cerro Torre che riesco anche miracolosamente a fotografare nei pochi istanti in cui si libera dalle nuvole che abitualmente ne avvolgono la cima
. Ne approfittiamo anche per un "tagliandino" alle nostre Transalp che iniziano a dare segni di "stanchezza"....speriamo tengano sino in fondo!
3 gennaio: El Chalten- El Calafate (km 370 di cui 220 sterrato)
Oggi ci aspetta il maestoso ghiacciaio del Perito Moreno
(dal nome dell'esploratore che ne studiò le caratteristiche), un lingua di ghiaccio che copre una superficie di 250kmq e si estende per 30 km. Quando vi arriviamo seguendo la Ruta 40 ne rimaniamo tutti comprensibilmente affascinati. Non perdiamo poi l'occasione di prendere uno dei battelli che portano i turisti proprio sotto il fronte del ghiacciaio stesso alto sino a oltre 60m. Osservare così da vicino un simile prodigio della natura è davvero entusiasmante, così come lo è assistere al fragore del distacco di blocchi di ghiaccio nel loro cadere in acqua
4 gennaio: El Calafate-Parco Naturale Torres del Paine (km 220 di cui 130 sterrato)
La tappa di oggi corre quasi totalmente lungo la mitica Ruta 40 prima di prendere verso Ovest e rientrare in territorio Cileno. Il Parco Nazionale Torres del Paine (tutelato dall'Unesco sin dal 1978) è anch'esso un'altro gioiello di questa terra meravigliosa che è la Patagonia
. Mai come in luoghi come questo mi è capitato di avere l'assoluta percezione di quanto la natura sia così prepotentemente protagonista; mi chiedo come possiamo noi esseri umani così ottusi da pregiudicare irrimediabilmente e un pò ovunque ecosistemi di questa bellezza oltre che di fondamentale equilibrio per natura stessa
. Distruggiamo foreste, inquiniamo i nostri mari, siamo indifferenti di fronte a specie animali che si estinguono e continuiamo a cacciarne altre mettendone a rischio il loro futuro, contaminiamo la nostra atmosfera, aggiungiamo cemento ad ad altro cemento. Quale mondo lasceremo alle generazioni che verranno e potranno godere anch'esse di scenari naturali come questi?
5 gennaio: Torres del Paine
Giornata di puro relax con divertente escursione equestre!
6 gennaio: Torres del Paine-Puerto Natales (km 145 quasi interamente sterrati)
7 gennaio: Puerto Natales-Rio Gallegos (km 270 di cui 150 sterrati)
Lasciata Puerto Natales rientriamo dopo pochi km in territorio Argentino riprendendo la Ruta 40 che quasi interamente su sterrato ci porta a Rio Gallegos. Siamo all'estremo Sud della Patagonia e ormai sempre più vicini alla nostra meta. Il vento è una costante alla quale ci siamo abituati, ma la sua intensità ci mette adesso a dura prova; lo sterrato è però in buone condizioni e questo ci consente di viaggiare con sufficiente tranquillità.
8 gennaio: Rio Gallegos-Ushuaia (km 480 di cui 250 sterrati)
Grande giornata! Pochi chilometri ed eccoci all'imbarco del traghetto che solcando lo stretto di Magellano ci porta sulla Terra del Fuoco
. L'adrenalina è a mille e gli ultimi km che ci separano da Ushuaia ce li godiamo intensamente sino in fondo. Attraversiamo Rio Grande, superiamo il Passo Garibaldi
e poi giù per quest'ultimo tratto di asfalto che ci porta alla "fin del Mundo"!!! Quando arriviamo al cartello con l'indicazione "USHUAIA, la ciutad mas austral del mundo" io ed Eugenio non possiamo che fermarci, abbracciarci e con un tanta, tanta emozione scattare le scontate foto di rito.
Ci lasciamo alle spalle 6000 km di strade per la metà sterrate, tanta povere, vento, qualche caduta, ma godendo di uno spettacolo che mi è difficile trasferire a parole. Purtroppo il poco tempo a disposizione non ci ha consentito di godere di questi spazi nella giusta maniera, ne abbiamo assaporato solo una parte, ma ci è bastato per convincerci di quanto la natura quaggiù sia qualcosa di davvero straordinario. Una ragione in più per ritornarci!
9 gennaio: Ushuaia
Giornata dedicata alla visita della città
; non ci facciamo mancare nulla: pergamena presso l'ufficio postale che testimonia la nostra presenza
, un viaggetto sul "tren del fin del mundo"
(treno che tra l'800 e il '900 era adibito al trasporto dei prigionieri confinati presso la colonia penale di Ushuaia) per chiudere con una lauta cena presso il ristorante "da Elvira"
. Salutiamo anche le mitiche Transalp ormai allo stremo e con le gomme praticamente azzerate, ma che hanno fatto più che dignitosamente il proprio dovere
.
10 gennaio: Ushuaia-Buenos Aires
11 gennaio: Buenos Aires
Buenos Aires è oggi una città moderna e cosmopolita ed il suo cuore è rappresentato dalla Plaza de Majo (nel maggio del 1810 questa piazza fu teatro dei primi moti indipendentisti dalla dominazione spagnola) . Ricordiamo le smisurate folle osannanti che acclamavano il presidente Juan Domingo Peron e ancor più la moglie Evita adorata dal suo popolo e morta a soli 33 anni, ma anche le manifestazioni del gruppo delle Madri di Plaza de Majo costituito da donne che, nell'impossibilità di manifestare altrimenti la loro situazione, si riunivano nella piazza antistante la Casa Rosada
esponendo in silenzio le foto dei loro cari dispersi a causa della repressione militare. Non perdiamo l'occasione di visitare questo luogo simbolo dell'Argentina prima di recarci all'area portuale della Boca ed in particolare al Caminito
dove al di là delle bancarelle di souvenir e dei numerosissimi bar, ristoranti e locali di vario genere a farla da padrone è il Tango con le sue melodie sensuali e soprattutto l'abilità dei ballerini che ad ogni ora del giorno su esibiscono lungo le vie di questo animatissimo quartiere
.
12/13 gennaio: Buenos Aires-Milano (via Madrid-Barcellona)
I contrattempi nel volo di ritorno a causa di uno sciopero del lavoratori aeroportuali spagnoli rappresentano alla fine solo un piccolissimo inconveniente che non condiziona certo la bellezza di questo straordinario viaggio. La Patagonia mi è rimasta assolutamente nel cuore e vorrei davvero tornarci e poterne godere le bellezze con più calma....chissà che con la pensione ciò non possa realizzarsi. Che dire poi degli straordinari miei compagni di viaggio, a partire da Eugenio, con i quali ho condiviso questa esperienza; siamo stati bene insieme, grazie!