20 gennaio
BRISBANE-AUCKLAD (volo Quantas)
Lascio anch’io l’Australia e mentre Ivana è in volo per l’Italia eccomi sull’aereo che in meno di 3 ore mi porta da Brisbane ad Auckland dove avevo già prenotato una camera d’albergo in un motel vicino a dove ritirerò il mio “camper”.
21 gennaio
AUCLAND-TAUPO - km 292
Ritiro il mio “sleepervan” una sorta di camper utilizzabile per 2 persone max, (la 3^ non avrebbe del resto il sedile) ma sarebbe più corretto dire da “single”.
Il mezzo è nuovo di pacca ed ha una dotazione spettacolare: gas, frigo,stoviglie,lavandino…di tutto e di pù, non manca nemmeno il bidoncino per la spazzatura. Incredibile, nonostante lo spazio all’osso c’è anche un piccolo bagno chimico!
Oggi dovevo prendere confidenza con il mezzo e dunque non ho apprezzato al meglio i km fatti, peraltro poco interessanti. Decido di tirare dritto verso l’isola Sud fermandomi per la notte in un buon camping a Taupo
affacciata sul grande lago omonimo di origine vulcanica. Preferisco vedere con calma il Sud, più selvaggio e meno “turistico” lasciando l’isola Nord al ritorno. Faccio la spesa al Market e per cena mi faccio un ottimo piatto di spaghetti con sugo all’amatriciana “made in Italy”; è anche il modo per prendere confidenza con le dotazioni di bordo.
22 gennaio
TAUPO-WELLINGTON km 412
Le previsioni da queste parti davano pioggia e pioggia è stata! Pecore, pecore e poi ancora pecore; nemmeno in Scozia o in Patagonia ne ricordo così tante….qua e là qualche mucca al pascolo….alcune poi particolarmente simpatiche visto il il manto a righe bianconere! Circa 40 km prima di Wellington la strada fiancheggia a pochissimi metri l’oceano e alla bellezza di questi scorci sorride anche il sole che finalmente fa capolino tra le nuvole. Purtroppo ho il mare alla mia dx e viaggiando qui a sx non posso nemmeno fermarmi per le foto che questo paesaggio meriterebbe. Nessun problema, al ritorno dovrò necessariamente ripercorrere la stessa strada e sarò sulla carreggiata giusta! Riesco però a prendere una deviazione che mi porta diritto sulla spiaggia dove un gruppo di giovani Maori improvvisano una partitella di rugby...ragazze comprese
.
Arrivo a Wellington nel primo pomeriggio e decido di andare subito al porto per capire gli orari dei traghetti che portano sull’Isola del Sud. Ne parte uno alle 2.30 di notte; perfetto, dormirò un pò nel camper sul piazzale del porto e poi le tre ore che il ferry impiega per attraversare lo stretto di Cook. Prima però ottima cena in un ristorante sul molo a base di tonno….quello fresco, non in scatola, e pare che qui sia la stagione migliore per la sua pesca!
23 gennaio
WLLINGTON-KAIKOURA km 165
Il traghetto parte puntualmente, non è pieno e quindi non c’è che l’imbarazzo della scelta per scegliersi una “poltrona” sulla quale passare la notte. Il mare è calmissimo credo di essermi almeno a tratti addormentato. Una volta sbarcato faccio qualche km e poi mi fermo per cappuccio e muffie. La giornata non è granchè nel senso che ci sono nuvole basse e a tratti nebbia; in realtà credo sia solo un fattore di umidità perché le previsioni davano sole. Superato un primo tratto di montagna la strada scende sul mare correndo parallelamente alla linea ferroviaria, il tutto a poche decine di metri dal mare. Arrivo a Keikoura e dopo due notti praticamente insonni mi sistemo in ottimo motel. C’è una splendida passeggiata sul mare e dalla riva si possono vedere delfini che saltano allegramente sull’acqua. La guida Loney suggerisce di visitare Point Kean, un’area protetta all’estremità del promontorio dove è possibile osservare una nutrita colonia di otarie. Fantastico poter fotografare questi animali che si crogiolano tranquillamente al sole così da vicino e con il cielo che finalmente si è aperto
. Domani mi aspetta l’uscita in barca per avvistare le balene che stazionano qui tutto l’anno grazie alle particolari condizioni di questo tratto di mare; pare che l’avvistamento sia garantito…speriamo!!
24 gennaio
KAIHOURA
Decido di lasciare il motel (mi hanno gentilmente restituito il costo della notte) e di piazzare il mio van nel parcheggio “fronte oceano”: un autentica poltrona in prima fila davanti ad uno spettacolo del genere che non potevo perdere. L’escursione in barca per avvistare le balene si è rivelata una scelta azzeccata: ottima organizzazione e una barca che più di una trentina di persone non accoglie. La nostra balena si è fatta attendere un pochino, ma alla fine si è mostrata in tutta la sua bellezza; avevo già vissuto questa esperienza alle Lofoten, in Alaska e in Islanda, ma l’emozione nel vedere questo bellissimo animale mentre si immerge mostrando la propria coda è sempre enorme!
Sulla via del ritorno vediamo anche delfini, qui numerosissimi, che giocano davanti alla prua della nostra imbarcazione.
Fish & Cips per chiudere la giornata ed un caffè fatto con la cucina del van e gustato con le luci del tramonto alle spalle dell’oceano. Giornata da incorniciare.
25 gennaio
KAIKOURA-CHRISTCHURCH km 362
Mi godo un splendido sorgere del sole dalla mia “poltrona in prima fila”
; foto di rito e via in direzione Sud. I primi 40 km circa scorrono in riva all’oceano e sono una delizia per gli occhi; peccato che la carreggiata molto stretta e i cantieri in corso per mettere in sicurezza la montagna per il pericolo di frane, mi impediscano di fermarmi anche solo per uno scatto
. La strada fino a Christchurch è poi abbastanza monotona così come poco attraente questa città capoluogo dell’Isola del Sud ancora alle prese con la sua ricostruzione dopo il devastante terremoto del 2011 che la rase praticamente al suolo causando circa 200 vittime.
Qui mi aspetta Daniele, un campione di canottaggio (presente alle Olimpiadi di Londra del 2012) che era anche capovoga nel 2007 in Scozia sulla barca che si laureò campione del mondo U23 e sulla quale remava anche Matteo
. Daniele vive qui da 3 anni con la sua compagna e lavora con grande passione e competenza presso un birrificio locale. Diventerà sicuramente un ottimo Mastro Birraio!
Mi ospitano nella loro bellissima abitazione e passiamo un piacevolissima serata insieme. Grazie Daniele e Stefania….e un grosso in bocca al lupo per il vostro futuro.
26 gennaio
CHRISTCHURCH- AORAKI/Mt. COOK km 338
Lasciata Christchurch riprendo verso Sud lasciando la hwy 1 in prossimità di Geraldine dove mi dirigo verso il Lago Tekapo prima e il Pukaki poi; sono due bellissimi e grandi specchi d’acqua incastonati tra le Alpi Neozelandesi. Costeggiano il Pukaki si intravede in lontananza la cima innevata del Monte Cook, il più alto della Nuova Zelanda con i suoi 3574m.
Arrivo ad Aoraki dove termina la strada (da qui partono una serie di trekking) e rimango parzialmente deluso da ciò che vedo; centinaia di turisti, gran parte dei quali asiatici, ma soprattutto il fatto che da qui si scorge solamente un piccolo spicchio del Monte Cook….
e purtroppo non posso fermarmi per potermi organizzare un giorno di trekking. Pazienza
27 gennaio
Mt.COOK-OTAGO PENINSULA-DUNEDIN km 384
Lascio, abbastanza deluso, questo angolo di NZ a mio avviso sopravalutato…sarà anche perchè sulle nostre Alpi di montagne altrettanto belle e imponenti come il Mt. Cook ne abbiamo in abbondanza. Costeggio di nuovo il Lago Pukaki questa volta in tutta la sua lunghezza, fermandomi per godermi una colazione, in questo caso sì, davanti ad un paesaggio maestoso
. Prima di entrare in Dunedin dove avevo prenotato una camera di Hostel a per pochi $ devio per la Otago Peninsula di cui avevo letto un gran bene, e non ne rimango deluso anche perché anche oggi c’è uno splendido sole. Pochi turisti in giro…stranamente assenti anche sulla barca che ci porta a fare un giro di 1h all’interno della baia dove è possibile ammirare il volo dei bellissimi ed enormi cormorani.
Cerco un ristorante per la cena e trovo “La porchetta”…..inequivocabilmente Italiano, dove mangio un ottimo spaghetto ai frutti di mare e una insalata per 25€ vino e caffè inclusi.
28 gennaio
DUNEDIN-CURIO BAY km 202
Percorro la strada costiera che attraversa il territorio cosiddetto dei Catlins; la giornata non è granchè, ma mi godo la bellezza di questi paesaggi anche a dispetto del cielo grigio
. Lunghissime spiagge deserte dove sonnecchiano pigramente leoni marini del tutto indifferenti alla presenza di qualche spettatore
. Kaka Point, Pounawea,Papatowai, Waikana e infine Curio Bay dove decido di fermarmi per la notte. Il grande camping (l’unico della zona) è su un promontorio che da un lato scende su una lunga spiaggia per la gioia dei surfisti, e dall’altro presenta insenature rocciose dove le onde dell’oceano frangono rumorosamente
. Questo è anche un luogo dove i Pinguini dagli occhi gialli nidificano e questa è la stagione dove i piccoli attendono ancora che la sera i genitori portino loro il cibo. Purtroppo riesco a vederne qualcuno solo da lontano, ma sono felice lo stesso così
. Il mio van è affacciato sulla baia e starmene qui seduto sulla mia “poltrona in prima fila” mentre calano le ombre della sera non ha prezzo!
29 gennaio
CURIO BAY-TE ANAU km 248
Dopo esseri scaldato il solito nescafè e fatto colazione a base di yogurt e banana, lascio la mia “poltrona” con vista sull’oceano proseguendo sulla strada in parte sterrata sino a Waipapa Point dove del tutto isolato spicca un bellissimo faro; sono praticamente all’estremità Sud dell’Isola. Conserverò di questo angolo di mondo un bellissimo ricordo
.
Arrivo a Te Anau nel primo pomeriggio e alloggio al “Lakeview Kiwi Holiday Park” dove ho prenotato una camera (6mq e bagno esterno) per 28€; ho bisogno comunque di un letto; devo assolutamente farmi una doccia e lavare un po’ di roba!
Lo specchio d’acqua su cui si affaccia questa cittadina ricorda abbastanza quello dei nostri laghi Lombardi
; piacevolissima la passeggiata che lo costeggia che percorro interamente prima di chiudere la giornata con una pizza in un “ristorante Italiano” abbastanza mediocre.
Non è originale, ma ci sta la solita foto con tramonto sul lago
.
30 gennaio
TE ANAU-MILFORD SOUND-QUEENSTOWN km 412
Lascio il Camping di buonora perché devo essere a Milford Sound prima delle 8.45 e per arrivarci da Te Anau ci sono 120 km; ho prenotato il giro nel fiordo sul primo battello in partenza evitando la ressa delle ore successive così come consigliato dalle guide (Loney e non solo). Per arrivare al porticciolo di Milford la strada sale scollinando tra la nebbia dopo avere anche percorso un tunnel di un paio di km ad un solo senso di marcia regolato da semaforo; è una galleria d’altri tempi….poco adatta a chi soffre di claustrofobia! Il cielo non è limpidissimo, come sempre il mattino, ma il giro sul catamarano in questo straordinario fiordo (…sembra d’essere in Norvegia) vale tutti i 39$nzl (23€) pagati in prenotazione sul web (5€ in più facendo il biglietto in loco)
.
Ripercorro la stessa strada al ritorno fermandomi in un supermercato a Te Anau per reintegrare la cambusa e riparto verso Queenstown, la meta di oggi, cittadina molto “turistica” affacciatu sul lago Wakatipu che con i suoi 80km di lunghezza e 291kmq (il doppio del Lago di Como)è il terzo più grande della NZ. Prima di entrare in città non posso non fermarmi per qualche scatto, anche perché nel frattempo il cielo è tornato assolutamente limpido
.
Ottimo filetto con calice di rosso locale in un o dei tanti ristoranti affacciati sul lago per chiudere la giornata. In campeggio ho preso una camera per 50$nzl (meno di 30€`…non è granchè, ma ha addirittura il bagno.….peccato che per fare retromarcia e portarmi all’ingresso della cabina striscio la fiancata del van contro una panchina materializzatasi all’improvviso!
31 gennaio
QUEENSTOWN-FOX GLACIER-FRANZ JOSEF-HOKITIKA km 506
Riprendo la hyw 6 in direzione Nord che lasciata la graziosa Wanaka scorre tra i laghi Wanaka e Hawea; la la giornata non è granchè, ma questo non rovina più di tanto la bellezza di questi paesaggi …..e di queste strade che oggi mi fanno rimpiangere la mia moto! Le montagne qui sono particolari nel senso che sono pressochè spoglie, prive di boschi e di alberi d’alto fusto che caratterizzano invece quelle di casa nostra. Valicate le Alpi Neozelandesi sono ora sulla West Coast, il territorio più piovoso di tutta l’isola….e oggi questo dato statistico si conferma in pieno. Arrivo al Fox Glacier quando però il tempo sembra migliorare; camminata di mezz’ora per arrivare al punto panoramico da cui si può vedere e fotografare da una distanza ragionevole il fronte di questo ghiacciaio
. Nulla di eccezionale in se, se non il fatto che ghiacciai come questo e il vicino Franz Josef si trovino sul livello del mare ed a latitudini molto più alte rispetto ad esempio ai ghiacciai Norvegesi, Islandesi o del Sud America. Un giro veloce anche al Franz Josef che mi accontento di fotografare da lontano, evitando una ulteriore camminata di un paio d’ore
. Nel parcheggio tiro fuori la mia sedia e mi faccio due panini con salame e mozzarella e birra …una di quelle regalatemi a Christchurch da Daniele!.Per un breve tratto la strada costeggia l’oceano e mi fermo ad un isolatissimo chiosco per un cappuccino e due foto….un chiosco nel nulla che dispone però di WiFi
Tanti km e sono abbastanza stanco; prendo una camera per 30€ in un motel di questa cittadina con annesso Pub; benissimo così!
1 febbraio
HOKITIKA-PICTON km 500
Le previsioni per oggi da queste parti davano acqua e forte vento…beh qual è il problema, sono sul mio van? ….e menomale, perché oggi non ho proprio rimpianto la moto! Va bene la pioggia, anche molto forte, ma un vento così lo ricordo solo in Messico in un posto che si chiamava “Ventosa”” appunto, ma lì almeno c’era il sole! La west Coast è del resto la parte più piovosa di tutta la NZ e lo si vede anche dalla vegetazione decisamente più rigogliosa; qui anche le montagne sono ricoperta da boschi verdissimi; ricorda per certi aspetti alcuni tratti della Norvegia.
Tornando al vento ci sono momenti in cui faccio davvero fatica a tenere il van in strada e quando comincio a vedere alberi sradicati e sassi sulla carreggiata, beh comincio a preoccuparmi. Qualche auto che mi precede si accosta per lasciarmi passare e starmi dietro, altre si fermano in qualche piazzola. Arrivato a Wesport mi devo fermare per forza: la strada per Picton è al momento chiusa così come quella che ho percorso e lasciato alle spalle. Anche i bar della città stanno chiudendo dal momento che la corrente elettrica è saltata; mi chiudo nel van aspettando che la situazione migliori. Dopo un paio d’ore la strada viene riaperta e posso ripartire; fortunatamente anche le condizioni sono un po’ migliorate ed il vento è decisamente meno forte.
Arrivo a Picton alle 18.30 e prendo posto in un campeggio dove passerò la notte in attesa del traghetto di domattina che mi riporterà a Wellington sulla North Island.
Anche stasera va di Pub, del resto questi ambienti mi piacciono di più dei ristoranti “tradizionali” soprattutto per la qualità dei “pittoreschi” avventori! Diverse coppie over 50 (taglia XXXL) sedute sugli sgabelli a mangiarsi fish & chips o hamburger e bersi delle gran tazze di birra!
2 febbraio
PICTON-(ferry)-WELLINGTON-NEW PLYMOUTH km 386
Dormire nel van non è esattamente il massimo della vita, ma fatto a giorni alterni si può fare….temo sia anche una questione anagrafica! Ho il traghetto per Wellington alle 8 e dovrei essere all’imbarco un’ora e mezza prima; non è un problema visto che alle 5.30 sono in piedi e vado a farmi una doccia. Il mare piuttosto agitato allunga di un’ora i temi della traversata dello stretto, ma sono uno dei primissimi a sbarcare al porto di Wellington evitando la coda dei numerosi tir imbarcati. Sulle poltrone del ferry chiacchiero un po’ con una simpatica coppia di Neozelandesi che tornano dalla loro vacanza al Sud e mi raccontano della loro esperienza Italiana…Paese del quale anche loro si dicono innamorati. Poche miglia prima di entrare in porto il traghetto è letteralmente circondato da una cinquantina di delfini che giocano sulle onde della scia…anche questa e New Zealand!
Superata Wanganui decido di lasciare la hwy 1 per prendere la “surf road” immaginano che questa costeggi il mare di Tasmania; purtroppo è così solo per brevissimi tratti e alla fine ho solo allungato il percorso di altri 40km.
Ney Playmouth è famosa oltre per le sue onde
anche per il fatto il territorio circostante è dominato dalla imperdibile vista del vulcano Taranaki la cui inconfondibile forma perfettamente conica non può passare inosservata. E’ tuttora attivo anche se l’ultima eruzione risale a 350 anni fa. Purtroppo le nuvole coprono gran parte della montagna e dunque niente foto, almeno per oggi, sperando di immortalarne la sagoma domani con un po’ più di fortuna.
3 febbraio
NEY PLAYMOUTH-MT.TARANAKI-ROTORUA km 420
Torno verso Stratfort e prendo la deviazione per l’Egmont National Park da dove dopo una dozzina di km si arriva al “Plateau Lookout”….purtroppo però la montagna sacra per la tradizione Maori si nega alla vista letteralmente avvolta dalle nubi. Aspetto un paio d’ore fiducioso, ma invano. Torno sui miei passi riprendendo la strada per Rotorua fermandomi prima ad un supermarket per rifornire la cambusa. Dalla strada la sagoma del vulcano è anora viibile…..e finalmente quasi del tutto sgombra di nubi. Certo, non sono così vicino come dal plateau, ma con il teleobiettivo riesco comunque ad immortalarlo come volevo!
La Hyw 30 che mi porta ad Rotorua scorre tra pascoli di un verde intenso
dove mandrie di mucche e greggi di pecore sono i padroni incontrastati. Prima di sistemarmi nel Backpackers dove per pochi € ho una stanza (una sorta di cella senza bagno) vado a vedere i geyser di T Puia per cui è anche famosa questa città (più di 500 sorgenti); l’odore di zolfo lo si avverte già ben prima di entrare nel sito (54$nzd) e mi ricorda situazioni analoghe già viste in Islanda. Niente di eccezionale, ma merita una visita.
4 febbraio
ROTORUA-WAIHI - km 143
Trascorro la mattinata sullo splendido lungolago di Rotorua (il più grande di un’altra decina di altri laghi attorno) e nel “War Memorial Park” dove oggi sono allestite numerose bancarelle che vendono un po’ di tutto, né più ne meno di quelle che sono abituali anche sul lungolago di Lecco. Alcune tuttavia espongono oggetti di artigianato locale Maori e ne approfitto per acquistare uno die miei soliti braccialetti. Entro più per curiosità che per altro nel chiosco che propone voli in idrovolante o elicottero su questo angolo particolare di NZ. Chiedo del volo in idrovolante proposto a 235$nzd (130€), ma mi dicono che per oggi sono sold out; ci sarebbe la possibilità di fare lo stesso volo per una durata superiore (50m) in elicottero. Il prezzo però è esposto per un prezzo di 365$; quando faccio presente che per me è troppo il responsabile mi stringe la mano e mi conferma lo stesso prezzo del volo in idrovolante. Accetto e dopo pochi minuti sono a bordo; con me c’è una coppia di Svizzeri (in cabina c’è posto solo per 3 persone più ovviamente il pilota. Mi siedo davanti a fianco del ragazzo (avrà si e no trent’anni) e lo spettacolo che mi godo da questo osservatorio particolare è qualcosa di eccezionale. Sorvoliamo il vulcano tuttora attivo (l’ultima eruzione 150 anni fa) per poi posarsi sulla cima proprio ai bordi del cratere; scendiamo per qualche passo e le immancabili foto. A differenza di ieri oggi è una splendida giornata, l’ideale per vivere questa esperienza; soldi ben spesi!
Risalgo sul mio van e mi fermo in uno dei tantissimi parcheggi lungo queste strade dove tiro fuori la mia sedia e mi godo un paio di panini e l’ultima delle birre donatemi da Daniele: ottime davvero!
Un centinaio di km e sono al Waihi Motel….ho bisogno di sistemarmi un po’, di un letto come si deve e soprattutto di una doccia come Dio comanda!
Domani di fa ritorno ad Auckland dove riconsegnerò questo “sleepervan” e dove di fatto s concluderà questa mia esperienza nella terra dei Kiwi!
5 febbraio
WAIHI-ACKLAND km 130
In meno di due ore sono ad Auckland presso il deposito dell’autonoleggio per riconsegnare il mio fedele “sleepervan”; il danno causato a Queenstown mi costa 400$NZL cui se ne aggiungono altri 100 previsti per il lavaggio…totale 300€…ma poteva andare anche peggio.
Queste due notti mi fermerò Kiwi Motel, lo stesso occupato al mio arrivo ad Auckland e dal momento che la camera è disponibile solo per le 14 prendo un bus, anzi due, per vedere un poco di questa città che dista dal Motel una dozzina di km .
In centro mi trovo con Fabio, un carissimo ex collega in vacanza da queste parti con suo figlio; ci facciamo un giro insieme sul solito bus panoramico salutandoci con un’ottima birra in un pub tipicamente Irlandese. Qualche problema con il bus per il rientro in Motel che comunque riesco a riguadagnare!
6 febbraio
Auckland
Mi godo la bellezza di questa città prendendo uno dei tanti battelli turistici che navigano all'interno della baia; il modo migliore per chiudere questo mio viaggio in Nuova Zelanda.
7 febbraio
Volo di rientro
Si chiude anche questo viaggio alla scoperta di un Paese così lontano e per certi aspetti così diverso dal nostro, ma diverso anche dalla vicina Australia; meglio il South Island che il North, ma questo è una opinione del tutto soggettiva.
Peccato non aver potuto viaggiare con la mia moto, ma anche l’esperienza “camper” è stata in parecchie situazioni davvero ottimale…..anche se ad una certa età (ahimè)le comodità di una buona camera e di un buon letto fanno sempre comodo!
Peccato poi non aver potuto continuare questo viaggio con Ivana… che avrebbe sicuramente apprezzato alcune spiagge meravigliose dove crogiolarsi al sole. Questa è forse la cosa che più mi è mancata, la sua presenza; condividere con lei la bellezza di questo Paese avrebbe dato un senso ancor più compiuto al viaggio.
Ho conosciuto luoghi dove la prima riflessione che mi facevo era della fortuna che significa essere nati per pura casualità in un Paese come il nostro e non in Pakistan, in Etiopia, o in Siria o ancora nel Bihar Indiano, poi arrivi qui (ma vale lo stesso per gli Stati Uniti o molti Paesi del Nord Europa) e ti chiedi “ma perché non potremmo essere così o comportarci così anche noi?”. Già, ma si aprirebbe un discorso senza fine. Mi vengono in mente due flash, il primo è quello di una donna sul lungolago di Queenstown che si ferma per raccogliere un pezzettino di carta grande quanto un bancomat per riporlo in un cestino qualche decina di metri più avanti, il secondo l’abitudine che qui tutti hanno scendendo dal bus di rivolgersi all’autista con un “thank you”….eppure anche qui l’autista fa un lavoro per cui è pagato così come il passeggero paga regolarmente il biglietto…e allora perché ringraziare. Esempi di comportamenti simili ne ho osservati tantissimi altri…..e allora perché non anche noi in un Paese che ha bellezze, culturali, storiche, artistiche, paesaggistiche ineguagliabili al mondo!! Non ho visto in Australia e nemmeno in Nuova Zelanda vigili urbani o polizia in giro per le città, semplicemente perché non ce ne è bisogno; qui tutti fanno il proprio dovere, dal Primo Ministro, al manager, all’ultimo dei cittadini…e chi non lo fa ne paga duramente le conseguenze. Esattamente come da noi……
Va beh, è tempo di tornare a casa…..e immaginare già la prossima avventura…naturalmente in moto però!