GENNAIO 2021
Era l’estate del 2018 quando, in partenza per il mio viaggio in moto attraverso l’Africa, mi contattò la Sig.ra Rosa che avendo saputo del mio progetto mi dice “ma come Gigi vai in Africa, passi dal Malawi e non vai a salutare mia sorella Rita che vive laggiù?”.
Prima di allora non sapevo chi fosse Rita Milesi o meglio “MamaLita” come ormai è conosciuta in quel piccolo paese Africano e come la chiamano i suoi piccoli e non solo; non sapevo nulla di questa donna straordinaria, ultima di 16 fratelli, che nel 1974 lascia Erve per trasferirsi in Africa dando vita ad una esperienza che ha dell’incredibile.
E’ stato così che nel novembre 2018 raggiungo Namwera, uno sperduto villaggio al confine con il Mozambico, dove incontro Rita e per 3 giorni ospite dell’”Alleluya Care Center” vivo un’esperienza che contribuirà a dare un senso a quella avventura attraverso il Continente Africano. Il Malawi è un piccolo stato a Sud dell’equatore grande un terzo dell’Italia; un paese con un livello di mortalità infantile tra i più alti al mondo dove si muore per malaria, denutrizione, insufficienza respiratoria, AIDS, patologie che potrebbero essere curabili se solo ci fossero strutture e mezzi adeguati. Rita inizia così a prendersi cura di questi piccoli; bambini o meglio neonati rifiutati, abbandonati tra i cespugli o sul ciglio di una strada, malati e denutriti. L’”Aleluya Care center” diventa negli anni un punto di riferimento che accoglie progressivamente migliaia di bambini da 0 a 3 anni assistiti e curati amorevolmente. Nel frattempo il sogno di Rita si allarga dando vita ad una scuola materna che accoglie 130/150 bambini , un grande orto, un allevamento di animali, due mulini, una scuola di cucito e tanto altro .
Rita ora se ne è andata, in silenzio, in punta di piedi, vinta da una malattia che non le ha lasciato scampo ma accompagnata idealmente dall’abbraccio di tutti i suoi piccoli e tra questi 2 gemellini (Hishifa e Hashim i loro nomi) che proprio durante i suoi ultimi giorni di vita hanno trovato accoglienza nella sua struttura dopo che la loro mamma era morta di parto. Laggiù, come in altri paesi al mondo che ho attraversato, il rapporto con la morte fa parte del vivere quotidiano e dove l’effimero, il superfluo, sono cancellati dalla necessità di sopravvivere.
Rita era nata per l’Africa, per dare un futuro a chi non l’avrebbe avuto; bambini la cui unica colpa, se colpa può essere, è stata quella di nascere in un paese tra i più dimenticati al mondo.
Ora è importante che Aleluya Care Center possa continuare la sua attività grazie soprattutto al sostegno di quella rete di volontari, la generosità di tanti privati e l’appoggio di alcune Onlus quali Malawi nel cuore Onlus e Gruppo Impegno Missionario di San Giovanni (GIMS) attive anche nella adozione a distanza e che negli anni hanno supportato Rita nelle sue iniziative. Nei prossimi giorni prenderà il mare un container carico di generi di prima necessità quali omogeneizzati, pannolini, latte in polvere, vestiti, materiale scolastico, macchine per cucire, attrezzi di vario genere, che arriverà a Namwera il prossimo maggio. Anche le ceneri di Rita torneranno in Africa, come è giusto che sia e come lei stessa desiderava.
Non dimentichiamoci di lei.
Come dico sempre lo scopo e la bellezza di ogni viaggio non è mai la meta, ma sono piuttosto, la strada e le emozioni che ti regala, sono le visioni di ogni giorno.....e soprattutto gli incontri. Ecco, Rita o meglio "MamaLita" ha rappresentato uno di quegli incontri che lasciano il segno. Una donna speciale e coraggiosa che ha dedicato la propria vita prendendosi cura di bambini la cui unica colpa è stata quella di venire al mondo in uno dei Paesi, il Malawi, tra i più dimenticati d'Africa. Un freddo giorno di gennaio Rita se ne è andata, in silenzio ma sicuramente abbracciata da tutti quei bambini cui si è dedicata. Riposa in pace Rita carissima.
27 maggio - 12 giugno 2021
Rieccomi in Malawi! Lo avevo promesso a Rita quando 3 anni fa la conobbi durante il mio viaggio in moto attraverso l’Africa con Maurizio e Franco. Ora le sue ceneri riposano qui dove “Mama Lita” ha vissuto tra il piccoli del suo orfanotrofio così come desiderava
. Una grande storia la sua che merita di essere conosciuta.
Due settimane intense condivise con Mariella e Gigi, una coppia che con Rita aveva un legame particolare da moltissimi anni e grazie ai quali la onlus di cui sono il riferimento
http://ilblog.malawinelcuore.it/ garantisce all’Alleluya Care Center di sopravvivere e portare così avanti l’opera di Rita. Namwera, il villaggio dove ha sede la struttura, è nella regione a Sud Est del Paese a pochissimi km dal confine con il Mozambico e Mangochi la città più vicina dove è possibile trovare servizi essenziali quali ospedale, farmacia, negozi, ecc. si trova ad un’ora di strada.
Pensavo di conoscere abbastanza di una Africa che certo non è quella dei safari fotografici, dei suoi deserti dove la notte ti sembra di poter toccare le stelle, della barriera corallina ricchissima di vita del Mar Rosso o delle maestose bellezze dell’Antico Egitto. Parlo di quell’Africa dove si muore di malaria, di tifo, di Hiv….e di fame purtroppo; parlo di quell’Africa ricchissima di risorse minerarie e naturali il cui sfruttamento è totalmente a beneficio di multinazionali senza scrupoli operanti grazie ai “compiacenti” governanti di turno. Lo chiamano Neocolonialismo….forse anche peggiore di quello del passato.
Il Malawi non fa certo eccezione e nonostante una agricoltura fiorente, un lago ricchissimo di pesce ed un clima certamente meno ostile rispetto al Corno d’Africa piuttosto che alla regione sub Sahariana, le condizioni di vita della popolazione sono tra le peggiori che io abbia conosciuto in Africa. Crescita demografica incontrollata, bassissimo livello di scolarizzazione, mancanza di infrastrutture e servizi di base quali energia elettrica ed acqua nei villaggi al di fuori delle poche città più importanti del Paese e soprattutto un servizio sanitario del tutto carente e comunque accessibile con estrema difficoltà, problemi questi solo in parte attenuati dalla presenza di Organizzazioni umanitarie certo (Unicef, Medici senza frontiere, Save the children, ecc.) ma soprattutto delle tante missioni religiose e laiche che da sempre, ma sempre con maggiore difficoltà, svolgono la loro opera di sostegno alla popolazione.
Rita Milesi, “Mama Lita” ne è stata un esempio e una incredibile testimonianza di amore per questa terra dimenticata ed i suoi figli, i più piccoli, quei neonati portati al suo orfanotrofio, L’Alleluya Care center, perché senza una mamma (il più delle volte morta di parto) e tantomeno un padre che se ne potesse prendere cura.
Aver conosciuto questa donna ha rappresentato per me un regalo straordinario ed un ricordo da custodire gelosamente; una esperienza di vita, quella di “Mama Lita” che non può e non deve essere dimenticata. La finalità del mio libro ha in fondo questa motivazione ed il suo ricavato rappresenta un piccolo, modestissimo contributo affinché l’Alelluya Care Center sopravviva a Rita e possa garantire un futuro ai suoi piccoli, sfortunati ospiti.
ALLELUYA CARE CENTER
https://www.alleluya.org/it/index.php
NAMWERA – il mercato del mercoledì
MONKEY BAY –
Il Malawi è una terra poverissima, ma la sua gente sa regalarti emozioni speciali. Fosco ad esempio, un capo villaggio che avevo conosciuto casualmente 3 anni fa scoprendo altrettanto casualmente che era nato lo stesso giorno mese e anno di me e oggi abbiamo festeggiato tutti insieme con la sua famiglia. Curiose coincidenze della vita o forse anche qualcosa di più e che va oltre una banale casualità.